Il paese di Gragnola è situato nella piana alluvionale dei torrenti Lucido e Aulella. Il suo toponimo sembra avere origine dal commercio del grano sviluppatosi nel paese in epoca medioevale. La data di fondazione del borgo rimane misteriosa, forse di origine romana, Gragnola potrebbe essere stato l’antico “Forum Clodii”, geograficamente mai definito con esattezza. Le prime notizie sicure risalgono al dominio della famiglia dei Bianchi di Erberia. Il grande sviluppo di Gragnola come borgo e centro commerciale avvenne attorno al 1400, con l’ascesa al potere dei Malaspina. Gragnola era cintata da mura di cui oggi rimangono solo alcuni resti lungo tutto il perimetro del paese, ad esclusione del lato sud verso Monzone, dove le stesse abitazioni avevano funzione di difesa. All’angolo della cinta muraria verso il fiume Aulella, si trovano ben conservati i ruderi di una torre. Il borgo è sovrastato dal castel dell’Aquila.
Il feudo nacque da un ramo dei marchesi Malaspina di Fosdinovo con Lazzaro Malaspina, figlio di Antonio Alberico I. La sua storia è legata ad un tremendo fatto di sangue avvenuto Nel 1418, il figlio Leonardo si impossessò del castello della Verrucola facendo assassinare i propri parenti Malaspina. Rimase miracolosamente superstite il figlio del marchese Bartolomeo, Spinetta, nei confronti del quale la Repubblica Fiorentina prese le difese. Dimostrandosi indifferenti alle intimazioni fiorentine, i Malaspina di Gragnola vennero obbligati con al forza da Firenze a restituire tutti i possedimenti usurpati e anche quelli legittimi più antichi. Nel 1433, Leonardo tornò in possesso dei suoi domini. Il ramo di Gragnola continuò fino al 1642, quando il marchese Alessandro lo lasciò in eredità al Granduca di Toscana. L’opposizione dei Malaspina di Olivola fece si che il feudo tornasse al ramo di Fosdinovo nel 1644. (fonte: www.terredilunigiana.com/borghi/borgogragnola.php)
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